recensione: il sistema di rimozione del sensore dalla polvere

Perché non se ne parla più? Perché ora che il sistema è stato finalmente reso maturo dalle grandi case, i giornali e le riviste cosiddette serie di fotografia si occupano di macchinette compatte per amatori o si divertono a contare i danni subiti dopo lo tsunami?

La verità ve la sveliamo noi di Fotografia Seria.

Qualcuno ci chiede se davvero Canon e Nikon sono riusciti a rendere efficiente il sistema immaturo di pulizia del sensore promosso qualche settimana prima da Olympus. Ovvio che qualcuno ancora abbia pregiudizi (o forse è solo fanatico?) e dichiari una presunta superiorità da parte di chi è arrivato prima, ma la verità è che chi arriva prima gode di meno.
Oggi possiamo davvero dire che questo bizzarro optional è diventato davvero efficiente grazie alle grandi case che ci hanno investito soldi veri e senza tirare a caso come facevano le piccole. Ma come si è raggiunta la perfrzione?

Trattandosi di uno strumento professionale di rimozione della polvere, va lasciato azionare solo a chi si occupa per professione di pulizia del sensore, quindi è buona norma mandare la macchina in assistenza almeno una volta al mese per la pulizia del sensore. Date queste premesse (che spesso i produttori colpevolmente non ricordano ai fotografi) è ovvio che non può esistere un sistema di rimozione del sensore dalla polvere azionabile dal fotografo o, peggio ancora, in automatico! Il fotografo è un professionista che si occupa di fotografia, non di pulizia della polvere, e per questo l’operazione va lasciata fare dal tecnico in assistenza. Diffidate da chi vi propina strani marchingegni automatici, servono solo ad aumentare il prezzo di apparecchi amatoriali.

Noi abbiamo provato questo sistema, mandando le nostre macchine nuove di fabbrica in assistenza, e dobbiamo dire che una volta ritornate in redazione l’impatto è stato impressionante. Al primo clic sul pulsante di scatto non c’era ombra di polvere sulla foto una volta rivista sul display (e addirittura la visione era limpida pur senza togliere la pellicola protettiva!). Strabiliante.
Canon non conferma, ma alcuni lettori sostengono che la polvere se ne stia alla larga anche dalle stampe (per chi ha ancora questa vecchia abitudine è una grande notizia!).

Questo è quello che ci si aspetta dalle grandi case produttrici di apparecchiature fotografiche: innovazione professionale.

il direttore

5 thoughts on “recensione: il sistema di rimozione del sensore dalla polvere

  1. Buongiorno Egregio Direttore.
    Non indugio nel manifestare la mia modestissima condivisione.
    Io la penso come Lei e da oggi me ne vanterò.
    Mi considero un serio cultore dell’arte fotografica. Molto serio, così serio che non conosco nemmeno il produttore della mia macchina fotografica; Mi potrà ben capire
    signor Direttore, le macchine riportano il marchi davanti, e siccome io uso il mirino, e questo sta dietro, non ho mai avuto occasione di girarla.
    Come Lei insegna, ci sono operazioni che non è moralmente corretto che un fotografo serio esegua di persona, appunto come il pulire il sensore o peggio cambiare le ottiche o ancor più meschino accendere la camera. A questa incombenza ci pensa mia moglie che, pronta esegue l’operazione ogniqualvolta ruoto in alto il dito indice della mano destra.
    Non parliamo del cambio ottica, operazione che mi distoglierebbe dall’oggetto della mia fotografia mentale. Sarebbe un vero delitto distogliemi dal flebile flusso della perfezione. Grazie al cielo mi limito a recitare il volgare numero… 35…50…18…
    …Un chirugo in sala operatoria… come un golfista sul green.
    Ma torniamo all’oggetto di questo suo illuminante scritto.
    Signor direttore, io ho proprio risolto come lei ha scritto: mensilmente, mia moglie spedisce la macchina in assistenza per la pulizia del sensore, e siccome il flebile flusso della perfezione non aspetta certo che la macchina sia di ritorno nella mia borsa fotografica (portata da mia moglie), beh, la mia conserte mi ha detto che ho due di tutto.
    Un fotografo serio che si occupa di fotografia seria, certe cose no le fa; non le fa e basta.
    Eistono schiatte di manovali che lo possono fare, cosi da sfamare la propria sfortunata prole
    Egregio Direttore La ringrazio per il tempo che ha voluto concedermi.
    Ho trovato questo suo sito casualmente, leggendo in post su it.arti.fotografia.digitale (ovviamente da lurker, come vengono definiti coloro che leggono senza scrivere). Il post su cui ho trovato questo sito, era molto ma molto banale, ma il Suo lavoro lo trovo molto, molto interesante, essenziale e necessario direi
    Caro direttore mi permetTa di considerarla caro ma soprattutto di chiamarla per cognome.
    Grazie ancora direttor Canoldi
    A rileggerla presto
    V

    • È così che bisognerebbe commentare un articolo.
      Ben vengano le giuste critiche come queste, argomentate, cortesi e pungenti nel modo giusto. Dedichiamo ogni nostro sforzo nel migliorare la vostra rivista grazie anche a questi utili consigli. Lo staff ringrazia.

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